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Origine e storia antica

Nel dizionario di toponomastica si legge il che il nome Casanova, com’è facilmente intuibile, risulta composto dal nome “casa” e dall’aggettivo “nuova”.
Sempre dallo stesso dizionario, si apprende che il sostantivo “casa” può essere inteso come “Casa Massaricia, cioè podere a conduzione familiare, affidato ad un “massaro”, residente e che il “tipo” toponimico è già attestato nelle carte del secolo IX, cioè all’epoca in cui risale l’organizzazione fondiaria di grandi possessi ecclesiastici e monastici.
Precisiamo inoltre, che si tratta di una denominazione comune a parecchi centri abitati, per cui risulta necessaria la presenza di un elemento determinante; in questo senso è l’Elvo, torrente attraversa il territorio.
Quest’ultimo è noto agli studiosi di storia antica locale per la presenza, nelle sue acque, di sabbie aurifere, che già i Vittimuli una popolazione pre-romana di origine celtico-ligure, sfruttavano soprattutto nel territorio del biellese della Bessa.
Anche Plinio (29 – 79 d.c.) ci parla dello sfruttamento dei giacimenti d’oro nel territorio dei Vittimuli, che comprendeva un’area abbastanza estesa che da Salussola, a S. Germano (comprendeva anche Casanova?) si spingeva fino a Mongrando, includendo in particolare, il percorso del torrente Elvo.
Il tema della presenza dei Vittimuli sul nostro territorio è un tema che meriterebbe un maggior approfondimento principalmente per due motivi: lo scorrimento dell’Elvo nelle vicinanze di Casanova, (probabile risorsa di ricerca aurifera per i Vittimuli), e la devozione al Beato Pietro Levita che essi coltivavano e di cui abbiamo traccia ad Olcenengo; un paese confinante con Casanova.
Una domanda si pone: come è spiegabile questa devozione degli Olcenesi a S. Pietro Levita, se non con il fatto che in passato vi era la presenza di insediamenti Vittimuli?
Il nome del torrente, però, è legato anche ai ricordi di alluvioni e di devastazioni: infatti il prof. Ordano collega (ironia della sorte), il nome casanova al fatto che gli abitanti sono stati costretti molte volte dall’impeto del torrente “volenti o nolenti” a ricostruirsi la casa. Anche la chiesa parrocchiale, come si sa, ha dovuto subire più di una volta,i danni delle alluvioni.

Tratto dal libro: "Casanova Elvo - Frammenti di storia" di Luciano Pedrola